Che ci piaccia o no, i social sono oggi giorno pane quotidiano per tutti, e in particolare per i giovani. Sono il canale attraverso cui relazionarsi, sono il passatempo, sono la moda, i follower, i brand … durante il periodo di lockdown legato al Covid-19 poi, sono stati l’unico canale, in molti casi, attraverso cui continuare a relazionarsi con il mondo esterno.
I social network che oggi comunemente utilizziamo (Facebook, Instagram, Twitter, WhatsApp, ecc.) sono mezzi per soddisfare bisogni personali molto diffusi fra gli adolescenti, come quelli di accettazione sociale o di accrescimento dell’autostima. Allo stesso tempo, alcune pratiche online, come noto, sono estremamente pericolose poichè espongono al contatto con sconosciuti. I rischi più diffusi sono: bullismo, sia offline che online, revenge porn e abuso dei dati personali.
Di pari passo vanno anche le potenzialità derivanti da un corretto uso dei social. Di sicuro sono un mondo, un mondo a cui apparteniamo tutti e a cui appartengono soprattutto i giovani e gli adolescenti; un mondo fitto di segreti, meccanismi complessi, difficili da capire, dove si mescolano potenzialità e rischi, dove si intersecano informazione e disinformazione, vantaggi, comodità, pubblicità, marketing e tutto quello che vissuto nel mondo reale, si può facilmente trasformare in virtuale.
I ragazzi non possono essere lasciati soli all’interno di questo mondo; il mondo degli adulti, le famiglie, gli educatori, le scuole, le istituzioni rappresentano delle risorse essenziali di mediazione per l’esperienza online degli adolescenti e dei giovani. E’ chiaro e necessario individuare strumenti efficaci per trasferire, nei contesti scolastici e formativi, non solo le competenze e le abilità tecniche per utilizzare al meglio i media digitali, ma anche le conoscenze che favoriscono una maggiore consapevolezza nel distinguere e valutare sia le opportunità, che i rischi del web.
Proprio per questi motivi quest’anno, l’Ufficio Educazione alla Mondialità, vuole portare nelle scuole e in ogni contesto educativo interessato al tema, la Campagna “Antisocial, social club”. L’obiettivo è di lanciare stimoli utili al confronto e alla riflessione sull’uso dei social, sui bisogni che vi stanno dietro e sulle logiche sottili che si innescano, con la finalità di aumentare la consapevolezza per evitare i rischi legati ad un loro uso superficiale.
Se sei insegnate o educatore, contattaci.
Inoltre, in questo link potete trovare le nostre proposte, realizzate negli anni scolastici precedenti, che possono essere svolte ancora previa richiesta.
Barbara Lanzoni
Referente Ufficio Educazione alla Mondialità
barbara.lanzoni@farsiprossimofaenza.org
Cell. 393 9110900
"Una sola famiglia umana, cibo per tutti: è compito nostro"
I laboratori sono stati realizzati negli anni scolastici 2014/2015 e 2015/2016 nelle classi delle scuole elementari, medie e superiori di Faenza e dintorni; in linea di massima ogni laboratorio è stato strutturato con 2 incontri da 2 ore ciascuno per il primo anno di campagna. Nel secondo anno, il laboratorio proposto è stato di un unico incontro, con una durata di 2 ore.
"Diritto di rimanere nella propria terra"
I laboratori proposti nell'anno scolastico 2016/2017, sempre nelle classi degli istituti di scuola elementare, medie e superiore di Faenza e dintorni, sono stati strutturati con incontri unici da 2 ore, attraverso attività diversificate a seconda del target incontrato.
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