“Allargare lo sguardo, allargare i sentieri della carità”. È questo il titolo del Rapporto Povertà e Risorse 2022 redatto dalla Caritas diocesana di Faenza-Modigliana. Il dossier approfondisce con dati, numeri e storie la situazione della povertà sul nostro territorio, con l’obiettivo di rendere la comunità più consapevole delle strategie da mettere in atto. Il rapporto sarà presentato in un incontro pubblico lunedì 9 ottobre alle 20.30 nell’aula magna del Seminario (ingresso via degli Insorti, 2). Dopo i saluti del vescovo monsignor Mario Toso, del direttore della Caritas diocesana don Emanuele Casadio e dell’assessore al Welfare Davide Agresti, seguirà la presentazione del dossier redatto dalla Caritas con l’illustrazione dei dati più significativi.
La serata sarà poi l’occasione per ascoltare dal vivo le testimonianze di operatori e volontari della Caritas. Tra i relatori anche il parroco di Solarolo, don Tiziano Zoli, che affronterà il tema “Alluvione: una rete in aiuto alla comunità” e Claudio Violani, presidente della Fondazione Pro Solidarietate. Saranno ascoltate anche alcune testimonianze dei volontari dell’Operazione Mato Grosso, attivi al fianco di Caritas nel fronteggiare l’emergenza alluvione sul nostro territorio.
In tutto nel 2022 sono state 1.560 le persone incontrate nel Centro di ascolto diocesano di via d’Azzo Ubaldini e nelle 23 Caritas parrocchiali distribuite in tutta la Diocesi. Si tratta di un aumento del 6% rispetto al dato del 2021. Il 64% sono donne e circa due persone su tre si sono rivolte a una Caritas parrocchiale. La nazione più rappresentata resta quella italiana, con il 27%.
Per quanto riguarda il solo Centro di Ascolto diocesano, il totale delle persone incontrate si attesta a 581 (259 uomini e 322 donne: la prevalenza femminile è motivata anche dall’ingresso in Italia di donne ucraine in fuga dalla guerra). Sono maggiormente presenti le donne di età compresa tra i 25 e i 54 anni (77% del totale delle presenze femminili)
La presenza maschile è distribuita in maniera più equilibrata, anche nella fascia over 65. I giovani sono principalmente stranieri e come servizi chiedono di poter accedere a corsi di italiano e consigli per i documenti.
I pacchi viveri forniti nel 2022 sono stati 2.384. Il dato resta ancora molto alto rispetto al periodo pre-Covid: rispetto al 2019 si registra infatti un +72%. Anche i pasti forniti dalla mensa restano, seppur in misura minore, in crescita: nell’ultimo anno sono stati 7.914 con un + 22% rispetto al 2019.
Per quanto riguarda i dormitori, le notti in accoglienza sono state in tutto 4.426 per circa una sessantina di persone accolte nelle strutture della Caritas (554 docce).
La Caritas offre anche un servizio di Scuola di italiano per favorire l’inclusione sul territorio delle persone straniere: da settembre 2022 ad aprile 2023 i destinatari sono stati 76 con 631 accessi. L’erogazione dei servizi da parte del Centro diocesano è stata possibile grazie all’aiuto di circa 150 volontari.
Sono state quasi mille le persone intercettate dalle Caritas parrocchiali nell’ultimo anno. Le persone sono state assistite con varie attività: fornitura viveri e vestiti, aiuti economici, anche sostegno ai giovani come doposcuola e alle persone sole, come visite a casa.
In questo caso, le donne a rivolgersi alle Caritas parrocchiali sono il 69% del totale. Nel 2021 erano il 65% e nel 2020 61%. Diventa un mondo femminile, anche per una forte presenza di volontarie, dove l’atmosfera è amicale: a volte si crea proprio un momento di confidenza personale, dove le ospiti si sentono libere di confrontarsi anche sulla gestione dei figli e sulle dinamiche familiari. Il 41% delle persone incontrate dalle Caritas parrocchiali ha un lavoro: spesso però è part-time o stagionale o in nero.
Caritas Italiana ha coinvolto tutte le regioni italiane in un’indagine sulla povertà intergenerazionale, intitolata Pavimenti appiccicosi. L’indagine riflette sull’impossibilità dei giovani a riscattarsi da situazioni sociali difficili. In Italia il 60% vive una povertà di tipo intergenerazionale, in Emilia-Romagna il 47,5%. Nella nostra Regione, relativamente alla mobilità occupazionale, il 45% degli intervistati ha una situazione peggiore rispetto ai genitori, il 24% stabile e il 31% ascendente.
Per affrontare l’emergenza alluvione sin dalle prime fasi, è stato creato un Centro Operativo ad hoc, sito in via Manzoni, presso la parrocchia di San Domenico a Faenza, che è stato gestito da Caritas, Associazione Papa Giovanni XXIII e Agesci. È nata anche una collaborazione con l’Operazione Mato Grosso che ha aiutato a ripulire cantine e case. Sono arrivati volontari da tutta Italia a dare una mano. Nel Centro Operativo si sono forniti attrezzature di pulizia (in particolare, idropulitrici, pompe ad immersione, bidoni aspira liquidi, gruppi elettrogeni, deumidificatori, attrezzatura manuale e di sicurezza – con il supporto materiale e logistico di Caritas Ambrosiana) e kit di viveri, vestiti, igiene casa e igiene personale. Ad oggi il Centro è concentrato sulla fornitura di mobili ed elettrodomestici e continua a fornire deumidificatori per le famiglie che ancora ne fanno richiesta.
Nel Centro Operativo hanno prestato servizio in tutto circa 650 volontari provenienti da tutta Italia. Nel dossier sono contenute alcune testimonianze delle Caritas parrocchiali più colpite dall’alluvione.
A settembre 2023, i nuclei ucraini seguiti dalla Caritas diocesana sono 13, di cui sette accolti presso il Monastero delle Clarisse di Santa Chiara e 6 presso la Casa ‘Padre Daniele’ alla Bersana.
“Prima, durante e dopo l’emergenza lo spirito della Caritas nell’aiutare le persone è sempre lo stesso: stiamo loro a fianco con l’obiettivo di accompagnarle verso l’autonomia e uscire così dalla povertà – spiega il direttore don Emanuele Casadio -. L’emergenza alluvione ha portato ulteriori criticità sul territorio, specie nelle situazioni già fragili. Ecco allora che, portare in una casa alluvionata un deumidificatore a una famiglia, non è solo un fatto materiale. Diviene l’occasione per entrare in una relazione più ampia con quelle persone per iniziare un cammino insieme. La sfida più difficile, ora, è quella legata all’emergenza abitativa e su questo ci stiamo muovendo in sinergia con le istituzioni”.
“In questi mesi complessi – prosegue don Casadio – è stato però bello e significativo vedere come, attorno al Centro operativo di San Domenico, si sia creata una rete solidale, fatta di tanti operatori e volontari, che si è messa a fianco delle persone in difficoltà. La collaborazione con Caritas Ambrosiana, Agesci, Comunità Papa Giovanni e Mato Grosso ha fatto sì che ogni realtà mettesse a disposizione dell’altra i propri carismi: abbiamo così potuto dare a chi bussava alle nostre porte una risposta più pronta ed efficace. È questo lo spirito di una Chiesa sinodale, quella che ci invita a percorrere ogni giorno papa Francesco”.
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