La Fondazione Missio della Cei, in collaborazione con Caritas e Focsiv (Federazione Organismi Cristiani di Servizio Internazionale Volontario), lancia una Campagna per garantire ai migranti il diritto di rimanere nella propria terra, come questione di “giustizia sociale”. Nell’indire il Giubileo della Misericordia, Papa Francesco ha esortato tutti noi a porre particolare attenzione alle sofferenze del mondo, a dare voce a chi non ha voce a causa dell’indifferenza, ad aprire il nostro cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali, a stringere le loro mani perché sentano il calore della nostra presenza, a «portare una parola e un gesto di consolazione», ad «annunciare la liberazione a quanti sono prigionieri delle nuove schiavitù» e a «restituire dignità a quanti ne sono stati privati»
In un tempo caratterizzato da conflitti sempre più violenti e numerosi, da flussi straordinari di migranti che fuggono da guerre, fame, disastri ambientali e persecuzioni di ogni tipo, soprattutto nelle loro terre di origine, e sono «in cammino verso una speranza di vita», la Conferenza Episcopale Italiana, nel Vademecum “Indicazioni alle diocesi italiane circa l’accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati” chiede un’attenzione speciale a forme e percorsi di accoglienza e di riconciliazione.
Questo, tuttavia, non deve farci dimenticare le cause della fuga dei migranti che arrivano nelle nostre comunità e deve quindi rafforzare il nostro impegno a garantire nei Paesi di provenienza l’accesso a beni e servizi essenziali, come terra, acqua, lavoro, salute, educazione.
Don Michele Autuoro, direttore della Fondazione Missio, lancia un appello alle diocesi e ricorda che “in un mondo di muri eretti e di frontiere chiuse la questione profughi non è solo un’emergenza: è un segno dei tempi”.
In occasione di questa iniziativa il gruppo “Promozione alla Mondialità” dell’Associazione Farsi Prossimo ha aderito proponendo un laboratorio per le scuole elementari, medie e superiori, con la finalità di promuovere e garantire a ciascuno l’integrazione e il diritto di restare nel proprio paese vivendo in modo dignitoso, ma anche sensibilizzare bambini e ragazzi sul tema dell’immigrazione, mettendosi nei panni di chi questa situazione la sta vivendo.
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