Un anno in cui mettersi in gioco in nuove esperienze. Alex ha 21 anni e sta svolgendo un anno di Servizio civile alla Caritas diocesana. Tra le diverse attività che svolge, anche i laboratori nelle scuole, dove viene portato avanti un progetto di educazione all’uso corretto dei social.
Alex, raccontaci un po’ di te.
Ho 21 anni e nel 2020 mi sono diplomato presso il Liceo linguistico Torricelli di Faenza. Dopo la scuola ho svolto diversi lavori in vari ambiti, nessuno dei quali mi soddisfacesse davvero. Attualmente sono in cerca di lavoro ma, nel frattempo, svolgo servizio civile a Faenza presso l’associazione Farsi Prossimo di Caritas.
Di cosa ti occupi nel tuo servizio civile alla Caritas?
Il nome del progetto che ho scelto quando mi sono iscritto al bando è “Facciamo Pace”, nel quale mi occupo di organizzare eventi di promozione e sensibilizzazione su tematiche sempre attuali come ad esempio l’accoglienza del prossimo, il caporalato con l’associazione “Terra Condivisa” o ancora l’importanza del riutilizzo dei vestiti con sfilate targate “Dress Again”. Oltre agli eventi organizzati per la città di Faenza, nell’ufficio di educazione alla mondialità, ci occupiamo anche di portare nelle scuole medie e superiori laboratori che possano essere di stimolo per i ragazzi, adattando le attività alla loro età, agli interessi e alle mode del momento, cercando di estrapolare opinioni e giudizi dei giovani faentini circa della nostra età. In questo caso gli argomenti trattati possono essere tra i più disparati come ad esempio approfondire la conoscenza di sé e degli altri, gestire i conflitti, le potenzialità e i pericoli dei social network, l’orientamento universitario.
Qual è stata la cosa più bella del servizio finora? E la cosa più difficile?
Finora la soddisfazione più grande del servizio è stata ricevere un feedback molto positivo da parte di un’insegnante di una classe prima media nella quale abbiamo svolto un laboratorio sullo lo stare insieme e imparare gli ingredienti fondamentali per un ascolto attivo, attento ed empatico. Mi sono sentito gratificato nel sapere che i vari litigi dei ragazzi o le situazioni di caos, sono in parte diminuiti da quando abbiamo svolto gli incontri in classe. Sicuramente all’interno dell’ufficio ciò che richiede maggiore impegno da parte mia e della mia collega è la preparazione del laboratorio per le classi e, nello specifico, la scelta delle attività per i ragazzi, che devono essere sempre consone e accattivanti.
Cosa ti ha stupito dei laboratori sul tema social nelle classi?
Spesso ragazzi più piccoli, quindi di classi prime e seconde, si sono dimostrati più esperti riguardo le insidie e le potenzialità che vi possono essere dietro i social network, rispetto a loro coetanei poco più grandi delle classi quarte e quinte; probabilmente grazie all’educazione che viene fatta riguardo la tematica sin dalle medie nell’ultimo periodo.
Come mai hai deciso di partecipare al bando di servizio civile?
Ho deciso di partecipare al bando di servizio civile grazie al passaparola di una mia amica, che svolgeva esattamente la mansione che svolgo io all’interno di questo ufficio. La ritengo un’ottima opportunità per chi può e vuole occupare una parte della sua giornata mettendosi in gioco e dando il proprio contributo!
E’ ancora aperto il bando 2022 del servizio civile: qui i 3 progetti della Caritas diocesana, 9 i posti disponibili. Scadenza il 10 febbraio.
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